IL RICOVERO

Una camera di degenza - Foto A. Maccarini

Presso l'Istituto Cardiovascolare Camogli la riabilitazione cardiologica è di tipo intensivo degenziale.

Si accede ai servizi mediante una richiesta medica sia redatta dal centro cardiologico o cardiochirugico di provenienza sia redatta dal proprio medico curante su ricettario regionale.

Il costo sanitario del periodo di assistenza è a totale carico del Servizio Sanitario Nazionale.

La Cardiologia Riabilitativa "intensiva" in regime di degenza riguarda pazienti a medio-alto rischio, disabili e più complessi.

Essa è in grado di assicurare tutela medica specialistica cardiologica e nursing dedicato, interventi e prestazioni ad elevata intensità riabilitativa e media/elevata intensità assistenziale clinica a pazienti che hanno superato la fase acuta della malattia indice, ma che permangono a medio/alto rischio potenziale di instabilità clinica sia a riposo che durante attività di recupero sotto sforzo.

La durata dell'intervento intensivo è, di norma, compresa tra le 2 e le 3 settimane in regime di ricovero ordinario. La durata e la priorità d'accesso, sono regolate in funzione del grado di complessità assistenziale del paziente.

I programmi di Cardiologia Riabilitativa sono riservati alle seguenti categorie di pazienti:

Pazienti post-cardiochirurgici, con particolare priorità per quelli:

Sala monitor di controllo - Foto A. Maccarini

Pazienti con scompenso cardiaco in III-IV classe NYHA o che richiedano terapie da titolare o infusive o supporto nutrizionale o meccanico oppure che necessitino di trattamento riabilitativo intensivo (educazione sanitaria intensiva, training fisico o di ricondizionamento).

Pazienti post-IMA/PTCA:

Pazienti post-trapianto cardiaco o con necessità di valutazione per porre indicazione a TC o per verificare periodicamente la persistenza dell'indicazione.

Pazienti con cardiopatie inoperabili e comunque a medio-alto rischio nei quali si prevede che l'intervento riabilitativo, anche non strettamente legato all'evento indice, possa prevenire il deterioramento clinico e la progressione della malattia di base.